Essere sul web è una necessità
Inserito da Piersandro Mazzoleni il 19 Febbraio 2018 in business, Social Media Marketing | Inserisci un commento
Essere sul web è una necessità
Da poco mi sono immerso nella lettura del libro di Riccardo Mares: Mamma posso spiegarti, lavoro nel web, e dopo poche pagine – a dire il vero ancora prima che il libro iniziasse – ho letto una considerazione di Riccardo Scandellari, che riprende un report di una azienda belga.
Copio la frase tale e quale per non perdere niente:
“Secondo i dati dell’ultimo report della società belga Email-Brokers, che ha analizzato tutti i paesi della comunità europea sulla mortalità delle imprese, l’83% delle aziende italiane fallite nel 2013 non era sul Web.
Questo non significa che il non esserci state sia stato il motivo del fallimento, ma che non avere avuto una predisposizione al cambiamento e all’evoluzione le ha rese deboli nei confronti della concorrenza, specie quella estera che ha compreso meglio quanto sia essenziale una nuova e rapida capacità di reazione alle evoluzioni sociali, economiche e tecnologiche.
Viviamo un’era di cambiamento e riuscire a interpretarlo e gestirlo farà la differenza tra noi e chi non riuscirà a percepirlo e ad adeguarsi.”
Questo dato e questa considerazione, sono davvero DEVASTANTI.
Cosa significa essere sul web nel 2018
Ho iniziato a pensare, analizzando questa frase riportandola alla realtà attuale e inevitabilmente mi sono ritrovato a digitare sulla tastiera.
È un dato di fatto:
nel 2018 essere sul web non è una scelta,
ma una necessità per ogni azienda e per ogni professionista.
Se il fatturato si sviluppa su 5.000 clienti o su otto, poco cambia, perché se da un lato serve cercarne e trovarne sempre di nuovi, dall’altra serve fidelizzare quelli già in portfolio.
Oggi tutti noi – e anche i nostri potenziali clienti – ancora prima di scegliere un servizio o un prodotto, ci informiamo e consultiamo il web interrogando Google per trovare quello che stiamo cercando e confrontare le varie opzioni disponibili.
Avere un sito web oggi serve per comunicare, farsi trovare, promuoversi, offrire servizi anche in modalità diverse (vedi ad esempio gli eShop) ed espandere il proprio mercato in tutto il mondo (ovviamente il nostro sito web non può non essere almeno anche in inglese).
Il modo stesso di acquistare prodotti e servizi è cambiato, è sempre più orientato al web: non essere sul web, nel 2018, significa non esistere!
Essere sul web significa prima di tutto avere un sito web moderno e aggiornato, ma ciò non si limita a questo.
La comunicazione aziendale è un elemento sempre più essenziale, che passa anche dal social media marketing, cioè dalla gestione dei social media.
Essere sul web: scegliere il social media giusto per noi
Essere sul web non significa per forza presidiare tutti i social media, nemmeno i cinque più conosciuti e utilizzati (Facebook, Youtube, Instagram, Tumblr, Twitter).
Ma quali sono i social media più utili per una azienda?
Su quali è meglio puntare per promuovere la propria attività?
Fondamentale per questo è conoscere il proprio target, cioè conoscere le abitudini e gli interessi della fascia di potenziali acquirenti a cui i nostri prodotti o servizi si rivolgono, analisi essenziale per ogni tipo di business e di mercato.
La promozione dei prodotti e servizi di ogni azienda o brand non può non passare prima di tutto da Facebook, il social media per eccellenza, che vede 30 milioni di utenti attivi al mese solo in Italia (dati maggio 2017) e più di due miliardi nel mondo. Ma non esiste solo Facebook.
Facebook funziona molto bene per promuovere prodotti e servizi dedicati all’utente finale, almeno con campagne a pagamento.
I post sulle bacheche sono in numero sempre maggiore e quelli organici vengono mostrati sempre meno (circa il 7% quando va bene) al nostro seguito, tutto ad appannaggio delle campagne a pagamento.
Con pochi spiccioli per click, è possibile mostrare post sponsorizzati a utenti estremamente in target con ciò che proponiamo scegliendo in base a località, interessi, età e molto altro ancora.
Certo, per la buona riuscita di una campagna su Facebook è fondamentale proporre qualcosa di davvero utile e interessante, qualcosa che catturi l’attenzione di chi ci segue o di chi ancora non lo fa (ma potrebbe farlo).
LinkedIn invece è uno strumento utilissimo per professionisti e per aziende per trovare nuove collaborazioni e nuovi contatti, il tutto in modo assolutamente professionale (credo di non aver ancora visto gattini in LinkedIn ;).
Fino a qualche anno fa era frequentato in prevalenza dagli addetti delle risorse umane, poi le cose sono cambiate.
Ma attenzione, perché LinkedIn non è da intendersi come un diverso formato di curriculum o una bacheca di annunci di lavoro: oggi LinkedIn è uno strumento fondamentale per fare personal branding, cioè far conoscere e diffondere la propria immagine aziendale.
Instagram è uno strumento utilissimo per far conoscere la propria azienda e non solo un canale dove pubblicare belle immagini.
Con 600 milioni di utenti attivi nel mondo e una vocazione sempre più business (combinabile ora con le sponsorizzazioni su Facebook), Instagram si sta focalizzando sempre più sul marketing, con una community sempre più global (l’80% degli iscritti vive al di fuori degli Stati Uniti).
I contenuti visivi (foto e video) hanno la grande forza di comunicare in modo immediato ed efficace la propria attività e i propri servizi. Con Instagram il passaggio da visitatore occasionale a consumatore fidelizzato è un gioco da ragazzi (peccato non sfruttare questa possibilità insomma).
In molti oggi affermano che essere sul web è una opportunità. Noi ci permettiamo di dissentire: essere sul web nel 2018 non è né una scelta né un’opportunità, ma una necessità sempre più impellente, che deve essere parte integrante della nostra attività commerciale. Almeno per chi vuole essere protagonista.
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